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Regionali: fronte comune per rilanciare il Veneto

«L’intervento delle sardine veronesi è quanto mai tempestivo. Ha ragione Jacopo Buffolo, servono idee, proposte, progetti e una nuova visione, perché a dispetto della vulgata corrente, il Veneto perde ricchezza, risorse umane, competitività e a farne le spese sono e saranno le fasce più deboli, i lavoratori precari, gli anziani che hanno bisogno di assistenza, le famiglie con redditi medio bassi». Il deputato veronese Diego Zardini raccogli l’appello delle sardine, ricordando tuttavia che il Partito democratico da diversi mesi sta lavorando su alcuni punti programmatici qualificanti, come ambiente e sanità. «Proprio sul futuro della sanità è stato elaborato un corposo documento, frutto di mesi di ricerca da parte di un gruppo, in cui vengono delineate le criticità e avanzate molte proposte concrete».

Al di là dei singoli temi, afferma Zardini, «credo sia arrivato il momento di stringere sulla coalizione. Vogliamo un fronte più largo possibile, un’unica squadra che interpreti l’alternativa possibile all’immobilismo della Lega che sta facendo regredire il Veneto. Il Pd sarà centrale in questa coalizione ma lavorerà per un progetto più ampio chiedendo a tutti i soggetti con cui si rapporta di non porre paletti o veti. L’obiettivo è una candidatura unitaria per un progetto di lunga durata – 10-15 anni – a cui sono chiamati a contribuire tutti quelli che pensano a una regione moderna, innovativa, attrattiva e pronta a non lasciare indietro nessuno. E non sto pensando solo a soggetti politici tradizionali. Eventuali corse solitarie sarebbero velleitarie e utili solo a rafforzare i nostri avversari».

L’uscita di Orietta Salemi, eletta nel 2015 nel Pd con 8.984, voti resta «un dispiacere», dice Zardini. «Speravamo continuasse a offrire il suo supporto nel Partito, ma sono certo continueremo a collaborare anche in futuro per il bene del Veneto e di Verona».

Diego Zardini – Deputato PD