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CLASSIFICAZIONE SISMICA, ATTENZIONE PER LE AREE PARTICOLARI 

ROMA 15/09/2016 –   Il parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari deposita interrogazione:<il Polesine pur non essendo zona a rischio è stato colpito da fenomeni di rilevante intensità>.
<Gli organi competenti e i Ministeri interessati si devono adoperare per far sì che la riclassificazione del territorio possa tenere conto della particolarità di quelle realtà che, come il Polesine, pur non essendo classificate come a rischio sismico sono state negli ultimi anni colpite da fenomeni di rilevante intensità>.
Il parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari ha presentato una interrogazione per sensibilizzare l’amministrazione dello stato per considerare in maniera attenta e particolareggiata la classificazione delle aree a rischio di terremoto. <L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo – ha continuato Crivellari – per la sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica, attualmente, nonostante parte della provincia di Rovigo sia stata duramente colpita dal sisma del 2012, il territorio polesano risulta tuttora classificato come area soggetta a «minimo rischio sismico».
Il recente decreto, firmato dal capo della protezione civile e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dei 18 agosto 2016 che assegna i contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico, ha escluso difatti completamente la provincia di Rovigo. In base alla relativa classificazione nazionale, con la quale vengono ripartiti 123 milioni 381 mila euro, gli stessi comuni polesani colpiti e danneggiati dal terremoto del maggio 2012 risultano così essere esclusi dal rischio sismico. Appare dunque utile, anche alla luce dei recenti eventi sismici che hanno interessato l’area polesana, valutare l’opportunità di correggere o comunque adeguare i requisiti che hanno portato alla classificazione del rischio. Dal 2015 è in corso la redazione una nuova mappa che sarà presentata nei primi mesi dell’anno prossimo e che integrerà i dati raccolti nel decennio – ha concluso Crivellari – con la quale mi auguro che possano venir considerati tutti i fattori di rischio e di prevenzione>.