Al momento stai visualizzando Al Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo: cuneo salino, contratto di fiume e area vasta

Al Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo: cuneo salino, contratto di fiume e area vasta

ROVIGO 11/12/2015 – <Problematiche comuni che possono essere superate attraverso la condivisione e l’ottica dell’Area Vasta>. Così gli on. Diego Crivellari e Giulia Narduolo dopo l’incontro con il Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo ieri a Este (provincia di Padova). <Con la stretta collaborazione della collega Narduolo – spiega Crivellari – si è programmato un incontro con la direzione del Consorzio di Bonifica Adige-Euganeo per condividere le problematiche e le difficoltà comuni anche ai Consorzi di Bonifica dell’area polesana. Il problema del cuneo salino del Brenta che si ripercuote poi sulle zone lagunari non è così lontano dall’avanzamento delle acque salate nei fiumi Adige e Po.

Le barriere e i progetti di regimentazione dei corsi d’acqua sono nodi e questioni che vanno tenuti nella giusta considerazione ed ogni futura scelta non può essere slegata da una visione d’insieme dell’equilibrio idrogeologico di un’area decisamente più ampia rispetto ai singoli Consorzi di Bonifica. Inoltre, l’area euganea condivide con l’area polesana gli stessi passi amministrativi, dato che anche il Consorzio Adige-Euganeo è alle prese con lo strumento del Contratto di fiume. Personalmente, sostengo ed ho sostenuto lo strumento della messa a sistema dei servizi e della gestione di aree sempre più ampie, convinto che, oltre ai possibili o eventuali risparmi, ciò produca maggior efficienza.

Il nostro Contratto di Foce presenta molti punti di contatto con quello dell’area euganea. Non ultimo abbiamo condiviso in totale assonanza – ha concluso Crivellari – che l’ottica e l’approccio necessario oggi è quello dell’area vasta>. <Il Consorzio Adige-Euganeo copre un’area vastissima, una settantina di comuni su quattro province – interviene Narduolo – Abbiamo voluto fare il punto della situazione sullo stato di salute del sistema idraulico del nostro territorio e ciò che è emerso è l’importanza della partecipazione di scelte e percorsi, che sarà tra i tratti distintivi del Contratto di fiume, il cui iter è stato avviato già da qualche mese. Confidiamo che grazie a questo strumento e alle sue applicazioni pratiche (es. piani delle acque intercomunali) si riesca a far fronte in maniera efficace e sinergica alle problematiche della difesa del suolo e del rischio idraulico, evitando di dover correre ai ripari ogniqualvolta si verificano situazioni emergenziali>.

On. Diego Crivellari
On. Giulia Narduolo