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Proroga diritti esclusivi di pesca: il Presidente Trombini scherza con il fuoco e il destino di centinaia di famiglie

ROVIGO 18/12/2015 – Il Partito Democratico con il parlamentare Diego Crivellari ed il consigliere regionale Graziano Azzalin criticano la mancata assegnazione delle concessioni al consorzio pescatori.

Il presidente della Provincia di Rovigo, Marco Trombini, con questa ulteriore proroga di due mesi sull’assegnazione dei diritti esclusivi di pesa, gioca con il fuoco e soprattutto con il futuro delle persone e della più grossa azienda del Polesine con 40 milioni di fatturato all’anno>. Rammarico e giudizio negativo dell’on.Diego Crivellari e del consigliere regionale Graziano Azzalin del Partito Democratico all’indomani della scelta del presidente Trombini di rimandare nuovamente la decisione sull’assegnazione dei diritti esclusivi di pesca in Polesine.

<Siamo alla quinta proroga – hanno continuato i due esponenti del PD – con un ulteriori rimando senza prendere nessuna decisione. Trombini dopo il precedente slittamento aveva tempo sino a fine dicembre per dare continuità e tranquillità ad un settore strategico per la nostra economia e il nostro territorio. Per ora esiste ancora un solo Consorzio e quindi un unico destinatario dei diritti esclusivi di pesca. Così facendo, ovvero rimandi a furia di proroghe, rende impossibile il lavoro ai pescatori coinvolti generando giorno dopo giorno continue tensione e forti frammentazioni.

Nessuna azienda può andare avanti con programmi di due mesi in due mesi con così grandi incognite sull’assegnazione delle concessioni per la pesca. E’ necessario per una istituzione decidere e decidere in fretta, nel tentativo di salvaguardare un settore economico forte ed il reddito di centinaia di famiglie polesane. Qui si gioca con il destino ed il lavoro di gente che ha alle spalle, sacrifici, esperienza e professionalità pluridecennale. E’ senza alcuna scusante molto grave l’atteggiamento della presidente Trombini – hanno concluso Crivellari ed Azzalin – che rischia di innescare tensione tra gli operatori, paura tra i lavoratori e litigiosità tra le parti che compongono la realtà di maggior eccellenza del nostro territorio>.