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Italicum, Rovigo e Chioggia nello stesso collegio elettorale

 Rovigo, 4 settembre 2015
«Bene, potremo eleggere più deputati» così commenta  il parlamentare Diego Crivellali.
Dovevamo sposarci con la Bassa Padovana e invece  siamo finiti con Chioggia.
La nuova legge elettorale nota come Italicum ha stabilito che Chioggia faccia parte del collegio uninominale di Rovigo.
 Il Polesine conta circa 240 mila abitanti, i collegi devono per legge comprendere un bacino di 600 mila abitanti: la spiegazione di una novità, che risale al 7 agosto ma è passata in silenzio, è tutta qui. Nei numeri.
Ne è convinto il parlamentare polesano del Pd, Diego Crivellari. «C’è stata una prima proposta in commissione affari costituzionali che prevedeva Rovigo m collegio con la Bassa Padovana. Una proposta che, per certi versi, era più equilibrata. Ma l’Italicum prevede precisi parametri elettorali per la composizione dei collegi, così Chioggia è stata aggregata a Rovigo. Per il Pd – sottolinea Crivellari – avere Rovigo in un unico collegio è un fatto positivo, sarebbe stato un disastro che la provincia fosse stata spaccata in due finendo in collegi diversi».
Se a Rovigo l’accorpamento tutto sommato non dispiace, è nella città lagunare che si è innescato un clima da baruffe. «Chioggia siede col sindaco – afferma il consigliere leghista di minoranza Marco Dolfin – nella città metropolitana di Venezia e adesso si ritrova nel collegio di Rovigo».
La polemica non scuote il primo cittadino chioggiotto, Giuseppe Casson secondo il quale è stato un affare abbinarsi con Rovigo: «Abbiamo evitato che il Veneto orientale venisse accorpato al collegio di Treviso finendo per penalizzare Chioggia». Insomma, non tutto il male vien per nuocere. Anche perché, secondo Casson, esistono delle affinità tra Chioggia e Rovigo: unificazione delle camere di commercio, contiguità turistiche nel Delta del Po e possibile unificazione con lo scalo portuale di Porto Levante.
Dello stesso parere il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin: «Ben vengano le relazioni contermini, tutto quello che è sinergico va bene. Chioggia vuoi dire Venezia e abbiamo già visto l’importante fusione tra camere di commercio, è quella la strada giusta». L’aspetto positivo della scelta politica, lo delinea Crivellari: «C’è l’aspetto critico di temtori con problematiche affini ma diversità evidenti. Di fatto, però, Rovigo con Chioggia potrà eleggere più deputati».