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Graziano Azzalin vicepresidente III commissione consiliare

VENEZIA 14 luglio 2015

 Graziano Azzalin vicepresidente della III commissione consiliare: “Stop al consumo di suolo reddito agricolo e fondi di rotazione i primi punti da affrontare”. Il consigliere del Pd propone una legge speciale per il Polesine e lancia la sfida del Parco del Delta del Po interregionale

Il consigliere del Pd Graziano Azzalin è stato confermato alla vicepresidenza della III commissione consiliare le cui competenze ora, in seguito alla riorganizzazione, non comprendono più solamente le  politiche agricole e per la montagna, caccia e pesca, ma anche le politiche economiche e del lavoro, ivi comprese le politiche per l’istruzione, la formazione, la ricerca, la cultura, il turismo.

Presidente della commissione è stato nominato Sergio Berlato di Fratelli d’Italia, mentre segretario è Nazzareno Gerolimetto del gruppo Zaia Presidente. Particolarmente soddisfatto il consigliere Azzalin, componente anche della IV commissione, che spiega come “per traghettare la Regione al 2020 come Zaia ha spiegato ieri nelle dichiarazioni rese in consiglio, bisogna agire innanzitutto sulla programmazione, che rappresenta la vera sua funzione politica e istituzionale, affrontando quindi le questioni in modo strutturale e strategico e non in modo frammentario come è avvenuto in questi anni”.

Particolarmente care al vicepresidente eletto con 27 preferenze, la questione dell’assetto idrogeologico e delle tutela del territorio e quella del consumo di suolo agricolo, “e non la riduzione come annunciata dal presidente, proprio l’azzeramento”. Riguardo al settore primario, Azzalin sottolinea i dati dell’ultimo report di Veneto Agricoltura, dai quali emerge “una situazione di difficoltà per la tenuta del reddito sulla quale bisogna intervenire”. Riguardo ai provvedimenti che riguardano più in generale economia e lavoro, invece, saluta con favore la proposta di Zaia di una gestione unificata dei fondi di rotazione, “ma questi vanno rimpinguati e messi al sicuro visto che nel recente passato molte risorse sono state smobilitate”.

Intervenendo ieri in aula durante il dibattito sul programma illustrato da Zaia, Azzalin ha lanciato la proposta di una legge speciale per il Polesine sulla scia di quanto fatto per Belluno ed ha sottolineato come “se si portano avanti cose giuste e positive troverà in noi interlocutori attenti e collaborativi per fare ancora meglio, ma se si intende fare di quest’aula una palestra per un nuovo e velleitario Stato e scaricare su altri le proprie responsabilità lo respingeremo con determinazione e saremo intransigenti a qualsiasi manomissione della nostra Costituzione e dell’unità del nostro Paese”.

Un punto, infine è stato sottolineato da Azzalin: “Nelle quasi 200 pagine di programma della nuova Giunta non compare mai la parola Parchi o aree protette. Una dimenticanza grave, visto che parliamo di quasi un quarto del territorio regionale. E un’opportunità da cogliere, a cominciare dall’attuazione del Parco interregionale del Delta del Po, così come in sostanza chiesto anche dal recente riconoscimento Unesco”.