EXCUSATIO NON PETITA

Adria 9/9/2015  – Sul “Gazzettino” di oggi abbiamo letto, sotto il titolo “Ho protestato per la suora”, la giustificazione che Massimo “Bobo” Barbuiani, Sindaco di Adria, ha voluto dare al suo gesto compiuto domenica scorsa, nel disfarsi spregiativamente della fascia tricolore sul sagrato, e nel non aver voluto partecipare alla celebrazione, officiata dal Vescovo, in omaggio ai donatori di sangue locali.

Il tutto perché il Vescovo ha chiesto che la salma di una Santa Suora, oggi all’interno di un Istituto ecclesiastico di Adria, venga traslata alla Casa Madre della Congregazione, in Rovigo.

“Bobo” ha detto di aver così platealmente protestato per non meglio precisate “ragioni storico – sociali”.

Vero è che – in tempi passati – vi è stato conflitto fra la Città di Adria e il suo Vescovo (chiedere a Aldo Rondina, autore de “L’ultimo interdetto”).

Altrettanto vero è, però, che oggi il principio cavouriano della “libera Chiesa in libero Stato” (corollario della distinzione fra Dio e Cesare) è principio costituzionale, e che, non avendo bisogno di erigere steccati, un gesto di tal fatta non può che incrinare i rapporti fra Autorità Civile e Autorità Religiosa (cosa che è antistorica).

Vero è che il gesto risulta aver scavato un solco anche nelle coscienze di chi, domenica, stava festeggiando le proprie motivazioni di impegno civile, sociale e (perché no) anche etico religioso.

Lasciamo che sia l’Autorità ecclesiastica a decidere sulle Reliquie.

A “Bobo”, perché Sindaco e nella Sua qualità, consigliamo di interessarsi dei fanti viventi e di lasciare stare i Santi morti.

Modigliani