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NUOVO CARCERE: 15 AGENTI IN PIU’, PIENA FUNZIONALITA’ PER IL TERZO PENITENZIARIO DEL TRIVENETO

ROMA 03/08/2016 -Il sottosegretario alla giustizia Ferri ha risposto all’interrogazione del parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari. Ad oggi la fase di messa a regime.

<L’organico di Polizia penitenziaria del nuovo carcere di Rovigo è stato implementato di ulteriori 15 unità, raggiungendo ben le 80 presenze. Ci saranno ulteriori incrementi quando il penitenziario funzionerà a pieno regime, all’incirca di nuove dieci unità per contribuire a rafforzare l’organico.  Il comandante del reparto ha potuto assicurare la piena fruibilità dei diritti del personale penitenziario, compresi necessari riposi e ferie estive>. Con queste parole il Sottosegretario del Ministero della Giustizia Cosimo Ferri ha risposto all’interrogazione del parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari in merito alle criticità evidenziate con l’avvio della nuova struttura penitenziaria.
<L’impegno dell’amministrazione penitenziaria – ha continuato Crivellari riportando la risposta del rappresentante del Governo – e l’attenzione del Ministro della giustizia sono stati al massimo grado, tanto nell’assicurare la destinazione d’uso che nel risolvere le residue difficoltà che il varo di una struttura tanto complessa, inevitabilmente, ha comportato. La città ha, così, una struttura nuova e funzionale, con ampi spazi. Il nuovo carcere di Rovigo si pone con una struttura innovativa, dotata anche delle più moderne tecnologie necessarie a garantire la sicurezza, che corrisponde ad un’idea evoluta di esecuzione della pena in linea con i lavori degli Stati generali dell’esecuzione penale. C’è l’esigenza, condivisa anche da questo Governo, di fare attenzione al trattamento rieducativo e quindi anche nel trasferire i detenuti, di completare, portare avanti e continuare il programma rieducativo, proprio come completamento di quell’iter che non deve essere interrotto ma valorizzato.
Il carcere di Rovigo è entrato effettivamente in funzione nel mese di aprile, ospitando 27 ritenuti già assegnati alla vecchia struttura, ed accogliendo, nel corso del mese di maggio, coloro che originariamente ristretti a Rovigo erano stati trasferiti negli istituti di pena limitrofi dopo la chiusura di parte del vecchio istituto, quindi rafforzando anche quel principio di territorialità che vige nell’ordinamento penitenziario.  Dopo una prima fase di necessario rodaggio, che ha visto alcuni servizi, quale quello del vitto, dipendere ancora dal vecchio istituto, il nuovo penitenziario di Rovigo ha preso a funzionare in totale autonomia, con contestuale chiusura della vecchia struttura, avvenuta il 22 maggio scorso, con la presenza, alla data del 27 luglio, di 106 detenuti e la definitiva chiusura del vecchio penitenziario. In particolare, la nuova struttura può ospitare in termini residenziali almeno 20 famiglie di operatori penitenziari negli alloggi allo scopo realizzati, e di offrire residenzialità ad almeno 150 appartenenti al Corpo nella nuova moderna caserma, dotata anche di attrezzature sportive.
Non ci nascondiamo di fronte ad alcune criticità – ha sottolineato Crivellari – ma lavoriamo territorio, istituzioni e Governo per risolverle giorno dopo giorno. Relativamente alla caserma agenti sono stati resi fruibili circa 100 posti letto e sono in essere procedure di assegnazione degli alloggi collettivi. Sono stati richiesti i fondi per il completamento degli arredi e delle suppellettili. Il nuovo carcere di Rovigo costituisce struttura già funzionale ed innovativa, capace di destinare ampi spazi al chiuso ed all’aperto, non solo all’insediamento di attività produttive a favore delle persone detenute, ma a favorire l’integrazione con la società civile e con il mondo esterno, assicurando condizioni di dignità e decoro ai detenuti e a quanti vi prestano servizio. È stata positiva quindi la decisione di costruire un nuovo complesso, come quello di Rovigo, che potrà essere destinato a svolgere anche la funzione di polo formativo regionale. Aggiungo – ha concluso Crivellari – che sono già in fase avanzata le interlocuzioni con la ASL di Rovigo, con la regione Veneto, per attivare un repartino ospedaliero, l’unico del Triveneto. Rovigo rappresenta il terzo più importante polo carcerario del Triveneto>