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Non c’è una sola buona ragione per cedere il controllo di Veneto Strade

Venezia, 21 febbraio 2018 Azzalin (PD): “Zaia stoppi la cessione del controllo di Veneto Strade e Cav ad Anas. Che senso ha chiedere autonomia e cedere gli asset strategici?”

“Non c’è una sola buona ragione per cedere il controllo di Veneto Strade, e magari Cav, ad Anas. Nel caso Zaia ci ripensi e faccia un passo indietro”. A ribadirlo è Graziano Azzalin, contestando la scelta di Palazzo Balbi, che dovrebbe essere ufficializzata a breve.

“Sarebbe una decisione senza logica, che penalizzerebbe il Veneto, tanto più assurda se pensiamo che è in corso una trattativa con Roma sull’autonomia. Anas ormai opera sul mercato come un qualsiasi soggetto privato e quindi punta a massimizzare il profitto, a differenza di Veneto Strade che in questi anni ha investito tutte le risorse per la viabilità del territorio, chiudendo i bilanci in sostanziale pareggio. Anas ha inoltre una struttura pesante e nel corso del tempo ha dimostrato tutta la propria inefficienza, basta ricordare quanto accaduto a fine anno a Cortina con la Statale Alemagna e fare il paragone con il tratto di competenza di Veneto Strade. Ma, oltre al peggioramento del servizio, appare evidente che ci sarebbe anche un danno economico. I vantaggi tributari derivanti dallo status particolare riconosciuto alla partecipata regionale spariranno”.

“Da notizie di stampa – continua Azzalin – sembra che l’operazione possa ripetersi con Cav, altra società in attivo, che lo scorso anno ha registrato utili per 14 milioni e le cui risorse potrebbero essere gestite in autonomia dalla Regione. Secondo le stime del Piano finanziario allegato alla Convenzione, entro il 31 dicembre 2032, quando questa andrà in scadenza, Cav avrà prodotto utili per circa 600 milioni. Sono tanti soldi che permetterebbero di fare una programmazione importante per migliorare le infrastrutture viarie del Veneto”.

Il consigliere del PD chiude poi con un ulteriore passaggio sull’autonomia: “A cosa sono serviti i proclami, il referendum e il voto di oltre due milioni di veneti se Zaia si contraddice nei fatti alla prima occasione? Ieri il presidente è venuto in Prima commissione a parlare di pre-intesa storica, vendendo in realtà una prossima firma che è aria fritta, ma che gli serve in chiave elettorale. Perché, dunque, agire così? Bisogna riconoscere che ha un’idea originale di autonomia, che passa per la cessione degli asset strategici della Regione e la conseguente rinuncia di risorse. Siamo già ai saldi di fine mandato con oltre due anni di anticipo?”.