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No alla folle ed inutile schedatura su base etnica di Salvini

Il Vicepremier Matteo Salvini ci ha ormai abituato come tutto il Governo Giallo/Verde ad azioni, decreti, circolari, fortunatamente per il Paese, inutili e di scarsissima applicabilità ed utilità, atti a creare un forte impatto mediatico per distrarre i cittadini dagli irrisolti veri problemi.

Puntualmente ora nel momento in cui maggiormente monta lo scandalo del “rublo alla Lega” ed il ministro degli Interni incomprensibilmente non conosce neppure i parenti più stretti e non vuole riferire nulla a nessuno, questi firma la circolare con la quale chiede ai prefetti una “relazione” sulla presenza di insediamenti rom, sinti, e caminanti. Una specie di di censimento che rappresenterebbe solo il primo tassello di un piano di sgomberi cui il Viminale starebbe lavorando da tempo.
Noi riteniamo che dietro il “contrasto al degrado” si nasconda l’ennesima operazione di distrazione ad uso e consumo dell’opinione pubblica, coperta dall’esigenza di avere dice il ministro: “un quadro dettagliato e aggiornato in tempo reale delle presenze nei campi o insediamenti teoricamente regolari di rom, sinti e caminanti, per procedere, come da programma a chiusure, sgomberi, allontanamenti a ripristino della legalità”. Perchè tornare a discriminare le persone su base etnica, richiamando un triste passato del nostro Paese? Alimentando pregiudizi di odio razziale negativi per qualsiasi società civile e democratica.

Perchè usare “inutili” schedature e censimenti? Le parole del Prefetto stesso sulla stampa di ieri fanno emergere che alle Amministrazioni, alle Forze del Ministero degli Interni la situazione è nota conosciuta e monitorata e sicuramente legalmente seguita.

Quindi cosa ha a che fare questo strumento, questa circolare, cosa aggiunge, ad una vera opera di contrasto delle situazioni di degrado e di sostegno alle emergenze ambientali e sociali “tutte?” Dietro la maschera della sicurezza, noi vediamo la strumentalità di un ministro che sempre più rappresenta l’immagine di uno Stato forte con i deboli, debole con i forti, incurante del danno che il continuo ravvivare sentimenti malcelatamente razzisti e xenofobi crea nel tessuto del Paese ed alla dignità del lavoro e della professionalità dell’ottimo apparato che teoricamente dovrebbe dirigere in silenzio e costruttivamente, invece di abusarne, come tutti i migliori suoi predecessori a garanzia della Costituzione e della nostra Democrazia. Per questo gridiamo ancora una volta e sempre il nostro no ad ogni forma di discriminazione.

Giuseppe Traniello Gradassi
Segretario Provinciale Pd