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Nella variazione di bilancio regionale subito l’indennità aggiuntiva per il personale sanitario

Emergenza coronavirus - Ordine del giorno di Pd, M5S, CpV, LeU e IiC: “Nella variazione di bilancio subito l’indennità aggiuntiva per il personale sanitario”

“La Regione riconosca un’indennità aggiuntiva in favore del personale sanitario in prima linea contro l’emergenza coronavirus, a partire dalla prossima variazione di bilancio che approderà in Consiglio la prossima settimana”.  A chiederlo, con un ordine del giorno illustrato oggi in conferenza stampa, tutte le forze di minoranza a Palazzo Ferro Fini (Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Civica per il Veneto, Liberi e Uguali e Italia in Comune).

“La variazione è nata prima dell’emergenza, ma adesso il quadro è cambiato ed è quindi prioritario un intervento economico-finanziario sul fronte della sanità. Con l’ordine del giorno impegniamo la Giunta ad attribuire un’indennità aggiuntiva alle numerose persone, medici, infermieri, operatori sociosanitari, che in queste settimane stanno pagando un prezzo anche in termini di vite umane – afferma il capogruppo dem Stefano Fracasso intervenuto a nome dei colleghi Graziano Azzalin, Anna Maria Bigon, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni e Francesca Zottis – Si tratta di misure già assunte da altre Regioni come Toscana, Emilia Romagna e Lazio. Fortunatamente in Veneto ci sono state difficoltà inferiori rispetto ad altre Regioni, anche grazie al grande sforzo del personale che opera negli ospedali e nelle strutture delle medicine territoriali. A maggior ragione è giusto dare un segnale”. Secondo le stime fatte dai gruppi di opposizione questa manovra dovrebbe valere circa 60 milioni. 

“Sottoscriviamo l’Ordine del giorno – aggiunge Erika Baldin del Movimento Cinque Stelle – perché siamo convinti sia doveroso dare un riconoscimento concreto a chi è in prima linea e ha un carico di lavoro così pesante e pressante, senza soste. Perciò auspichiamo che questa tutela aggiuntiva possa poi essere estesa a tutti i dipendenti delle case di riposo, che hanno contratti peggiori”.

Per Cristina Guarda e Orietta Salemi di Civica per il Veneto “è un’indennità dovuta ‘per causa di servizio’. Il 9 aprile Zaia  ribadiva il suo essere d’accordo con questa proposta. Bene, allora si faccia in fretta. Il Veneto che rivendica la propria autonomia e vanta eccellenza della propria sanità non può arrivare ultimo. È un segnale importante di vicinanza anche per i rischi di tipo legale cui sono sottoposti gli operatori sanitari. Sappiamo che sono già in atto operazioni speculative, ovvero azioni legali contro medici, tecnici e infermieri, approfittando del dolore delle famiglie”.

Infine Piero Ruzzante di LeU, intervenuto anche a nome della collega di IiC Patrizia Bartelle, ha sottolineato “l’importanza che il primo pensiero che ha aggregato tutte le forze di opposizione sia stato rivolto agli operatori più esposti, con un gesto concreto. È giusto sia indirizzato a loro, è un modo per ringraziare la sanità pubblica, rimessa al centro di molti ragionamenti e riflessioni. Abbiamo compreso quanto sia essenziale, dovremmo ricordarcelo 365 giorni l’anno”.