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La vicenda Ecoambiente è emblematica di un Polesine che arranca, orfano del traino del suo Capoluogo.

Rovigo 10/10/2015 – L’errore principale del Sindaco di Rovigo, forse mal consigliato da qualche tecnocrate, è stato quello di dividere pesantemente il fronte dei Sindaci polesani sul rinnovo della governance della società pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti.

Al primo banco di prova di caratura provinciale Bergamin ha fatto clamorosamente cilecca; fortunatamente il Commissario straordinario del Consorzio RSU Pierluigi Tugnolo ci ha messo una pezza, evitando la liquidazione di Ecoambiente e salvaguardando così 300 posti di lavoro ed un indotto economico significativo per il territorio.
Colmare poi l’assenza di visione sulla riorganizzazione dei servizi pubblici locali con gli esposti alla magistratura e con epiteti diffamatori verso altri amministratori comunali appalesa l’inadeguatezza di Bergamin e della Lega Nord a reggere le sorti del Comune di Rovigo.
Non sarà facile ricucire lo strappo con gli altri Sindaci del Polesine (di cui è comprensibile l’amarezza) ma fanno ben sperare le prime dichiarazioni del nuovo Presidente di Ecoambiente, che invito a proseguire sul solco annunciato: ricucire i rapporti coi Sindaci, affrontare con tempestività i disservizi, ridimensionare il ruolo del direttore generale, ricreare un clima di maggiore positività fra i lavoratori e l’azienda, affrettare la fusione con il Consorzio RSU, collaborare con quest’ultimo per portare a termine i lavori di bonifica e di primo stralcio della discarica di Taglietto.
Sugli obiettivi di lavoro annunciati da Paulon il PD offrirà il proprio contributo politico; a Bergamin chiediamo ora di svestire i panni dello sceriffo e di favorire la massima cooperazione con gli altri Sindaci per avviare quanto prima la nascita del nuovo Consiglio di Bacino, per condividere le linee di indirizzo necessarie a garantire una corretta, concreta e buona gestione del ciclo dei rifiuti nel Polesine.
Scandalizzarsi che un domani possano arrivare alla nuova discarica di Villadose i rifiuti solidi urbani di Barbona, Stanghella o Cavarzere quando si sta andando al superamento delle province e alla creazione delle Aree Vaste è pura demagogia; mettersi ormai nell’ottica di una sinergia con i territori veneti limitrofi al Polesine, che appartengono allo stesso nuovo collegio elettorale della Camera, ci permetterebbe di non subire ma di avvantaggiarci dei processi di riforma che stanno venendo avanti sugli enti locali, sulla gestione dei servizi pubblici e delle utilities, sulla riorganizzazione della sanità veneta; il Polesine insieme alla bassa padovana e al basso veneziano potrebbe essere il precursore di processi di gestione industriale dei servizi pubblici su scala regionale in grado di migliorare i servizi e di farli costare meno ai cittadini.

Sono convinto che su questa lunghezza d’onda un forte contributo arriverà dalla gran parte dei Sindaci polesani, consci, nonostante la rabbia e l’amarezza causate dalle vicende degli ultimi giorni, dell’impercorribilità’ di strade diverse e di pericolosi arretramenti rispetto all’organizzazione dei servizi nell’ambito di bacini ottimali.

Il Segretario Provinciale PD
Julik Zanellato