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Il PD è un partito unito. Zanellato Julik «Non accetto polemiche»

Il Resto del Carlino di Rovigo 18/12/2015 – POLITICA IL SEGRETARIO PROVINCIALE DEM: «PD, PARTITO UNITO» Zanellato parte alla carica «Non accetto polemiche»
«QUESTO non è un partito fermo ed immobile. Il Pd è vivo con i suoi 60 circoli in tutta la provincia. A confermarlo, lo stesso tesseramento che, anche se partito in ritardo, vedrà ancora una volta più di 2mila iscritti. Certo, non sarà possibile arrivare al risultato dell’anno scorso (2.800 tesseramenti), ma ci attesteremo comunque intorno a valori alti».
Il segretario provinciale Julik Zanellato si difende così dalle accuse avanzate dai 29 membri dell’assemblea firmatari della richiesta, presentata al presidente Franco Modena, di convocazione di un’assemblea provinciale per risolvere la situazione ed esprimendo forte preoccupazione per la situazione in cui si trova il Pd.
IL DOCUMENTO denuncia la completa assenza della segreteria provincia; di fronte ai temi di natura politica e amministrativa del territorio. Temi come il riordino delle Province, l’istituzione delle città metropolitane, l’individuazione dell’Area Vasta per l’erogazione dei servizi pubblici. E per questo, la minoranza ha chiesto la convocazione immediata dell’assemblea, allo scopo di poter discutere l’opportunità di un congresso provinciale straordinario, già previsto dalla direzione nazionale. Zanellato fa notare che i temi su cui la stessa maggioranza, capeggiata dal sindaco Massimo Bergamin, insiste, come il potenziamento dell’Area Vasta da Venezia a Rovigo, è da tempo priorità dello stesso Pd provinciale.
«Non accetto polemiche – tuona Zanellato -. Mi hanno votato 2.400 iscritti, non devo ricevere la legittimazione di nessun altro per poter ricoprire questo ruolo. E’ finita la vecchia stagione del Pd, stanca e litigiosa. Quella stagione dove a predominare erano gli ‘inciuci’ sugli enti». Il segretario provinciale incalza: «Non ho nessuna intenzione di dimettermi. A metà gennaio ci sarà l’assemblea provinciale del partito e mi confronterò con i 29 che hanno espresso un giudizio stroncante nei miei confronti».
Queste le strade che il partito potrà imboccare: una gestione collegiale verso un congresso straordinario, un patto di mandato attorno alla stessa figura del segretario provinciale (se questo accadrà, ricorda Zanellato, «non sarò disposto a fare accordi unitari, ma proseguirò secondo la mia linea»), un congresso anticipato (febbraio o marzo) o un congresso post-amministrative. A sbarrare strada a Zanellato potrebbe però essere una mozione di sfiducia, che farebbe precipitare la segreteria.
«Trovo alquanto ridicolo – conclude Zanellato – che Crivellari, Azzalin, Frigato e coloro che volevano, un anno fa, l’espulsione di alcuni amministratori del Pd, ora invece ci vadano a braccetto per remarmi contro».
Ancora bufera dunque nei prossimi mesi, all’interno del Pd, dove i contrasti, in verità, non sembrano essersi mai placati.