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Consiglieri regionali PD: “Il 5% di over 80 che non si vuole vaccinare è un’enormità.”

“Zaia considera quel 5% come una percentuale fisiologica di fronte alla quale ci si deve rassegnare. Anzi, definisce il 95% di vaccinati come un dato strepitoso. Noi crediamo invece sia molto allarmante il fatto che in Veneto ci sarebbero 18mila anziani over 80 che non vogliono vaccinarsi. Si tratta di un numero enorme, soprattutto pensando che parliamo della fascia di persone più deboli, che già ha pagato un dazio pesantissimo in termini di decessi”. A dirlo è il gruppo consiliare del Partito Democratico Veneto a commento delle dichiarazioni rilasciate dal presidente del Veneto nel corso del punto stampa odierno.

“Invece dell’allargare le braccia crediamo sia indispensabile mettere in campo una campagna informativa capillare, cosa che non è avvenuta finora oppure che si è realizzata con forte ritardo. Non ci risulta ad esempio, a differenza di quanto sostiene Zaia, che tutti questi anziani siano stati contattati in casa, uno per uno. Resta a nostro avviso il dovere di realizzare un lavoro a tappeto, di incontro personale anche con il supporto delle amministrazioni locali e dei medici di base che conoscono da vicino i cittadini e gli assistiti”.

“Se da un lato gli hub vuoti di questi giorni sono legati indiscutibilmente alla carenza di dosi, c’è però anche l’effetto visivo di una macchina che, per via del sistema di prenotazioni online e per una scarsa tempestività di informazioni fa poca presa sui più anziani. Ciò che preoccupa è che le medesime percentuali di persone prive di copertura vaccinale possano replicarsi anche nella fascia immediatamente più giovane, quella degli over 70, che ugualmente richiede il massimo della cautela contro il contagio. Questo perché le percentuali si traducono alla fine in migliaia di vite umane che restano ancora da proteggere”.

“Occorre dunque una campagna di sensibilizzazione a misura di persona anziana, che punti a tranquillizzare sulla validità dei vaccini e sulla loro sicurezza. Un aspetto su cui la Regione si è mossa in grave ritardo oppure in modo poco convinto, viste le ripetute sottolineature di Zaia sulla ‘libera scelta’ di vaccinarsi. Qualche raccomandazione più calda non avrebbe guastato”.