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Il Partito Democratico di Adria chiede collaborazione per l’approvazione del bilancio previsionale

Il coordinatore del Pd adriese (Rovigo) Pierpaolo Ballo, specifica i punti importanti da aggiungere al bilancio di previsione 2020, in modo tale da dare un maggior sostegno a famiglie e imprese – Rovigo Oggi, 14 Maggio 2020

“La discussione sul bilancio comunale 2020-2021 va ben oltre la discussione dialettica tra maggioranza e opposizione sui dati contabili, ma assume un valore tutto particolare perché, è il primo confronto politico-istituzionale dopo lo scoppio della pandemia da Coronavirus, considerato l’evento più catastrofico dalla fine della seconda guerra mondiale”.

Così il coordinatore del circolo del Partito Democratico di Adria, Pierpaolo Ballo, che dopo un periodo di silenzio torna alla ribalta per dare il suo contributo nella prossima approvazione del bilancio previsionale programmata per venerdì 15 maggio.

“Ci spiace che l’amministrazione civica abbia scelto anche in questa situazione l’autosufficienza e l’autarchia politica; un bilancio preparato nelle segrete stanze della giunta senza alcuna volontà di dialogo e di ascolto vero. Ci giunge notizia che la stessa maggioranza proponga emendamenti al suo stesso bilancio per inseguire il
consenso”.

“Queste problematiche nella nostra comunità, come tutte le altre, erano pesantemente presenti almeno dai primi di marzo. La giunta ha fatto finta di non vedere, andando avanti come se nulla stesse accadendo; è servita una vivace e determinata manifestazione di piazza “dei commercianti adriesi” per indurre a qualche minima modifica al bilancio, un palliativo che non da risposte urgenti ed efficaci”.

Sottolineando poi: “Le stesse norme guida per la formazione del bilancio, approvate con la legge finanziaria a fine dicembre 2019, appaiono lontane anni luce dalla realtà odierna, e anche per questo il governo nazionale ha differito al prossimo 30 luglio i termini per l’approvazione dei bilanci stessi”. “I provvedimenti statali e regionali adottati per fronteggiare l’emergenza stanno avendo dei ritardi pesanti che rischiano di limitarne molto l’efficacia”.

“Al comune, essendo l’ente istituzionale più vicino ai cittadini, è richiesto per primo di dare risposte immediate e significative. Oggi ad Adria occorrerebbe un bilancio comunale con il massimo di solidarietà e di coesione, non si tratta di privilegiare una categoria rispetto ad un’altra, un settore della società rispetto ad un altro, un territorio rispetto ad un altro”.

“L’amministrazione comunale ha bisogno di un bilancio approvato il prima possibile, Il Partito Democratico garantisce che non avrà atteggiamenti ostruzionistici in consiglio ma chiede che si apra subito un confronto per arrivare prima possibile a predisporre una variante consistente al bilancio stesso per dare risposte
urgenti a nostri concittadini”.

“In particolare il Pd di Adria chiede che si valuti di: di ridurre proporzionalmente l’Imu a quei proprietari che hanno esonerato in parte o in toto gli affittuari dai
canoni mensili dei mesi di marzo, aprile e maggio; ridurre la parte a carico dei cittadini , attualmente oltre il 59% del costo, dei servizi a domanda individuali, tipo mense, rette, trasporto scolastico, ecc.; eliminare i parcheggi a pagamento fino a fine anno sostituendoli con sosta a disco orario, declassare alla categoria inferiore le utenze non domestiche(negozi, ristoranti , pizzerie, uffici) per la raccolta dei rifiuti ed esonero dalla tassa per i periodi di chiusura degli esercizi”.

“Istituire un fondo di solidarietà per il pagamento dei tributi locali ai concittadini in difficoltà causa il Coronavirus. Aumentare la possibilità di rateizzazione nel pagamento delle tasse locali. Il comune non provveda ai pagamenti per quei servizi che sono stati resi ai nostri concittadini, lo stato deve essere messo davanti alle sue responsabilità, e il Comune non si può far carico di tutto e da solo”.

Concludendo: “Le maggiori spese potrebbero essere fronteggiate diminuendo le spese per l’assunzione di personale. Su questo versante comunque ci saranno delle economie, in quanto siamo ormai a metà anno, e non si riuscirà ad assumere, anche volendo, tutte le undici unità previste in bilancio. Sarebbe davvero una beffa per quei cittadini ora in difficoltà che queste economie risultassero a fine anno, e fossero utilizzati per rimpinguare quei capitoli ordinari ora fatti “dimagrire” con l’auto emendamento della giunta o per altre esigenze ordinarie”.