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….. la richiesta è che il PD parli ad una voce sola

In queste ore siamo molto preoccupati per il nostro partito, preoccupati che ulteriori divisomi e personalismi aumentino il distacco, già significativo, del PD con gli elettori e ci portino verso nuovi picchi negativi di consenso se non a nuove e dolorose fratture. Dopo la pesante sconfitta del 4 Marzo, abbiamo intrapreso nelle nostre provincie un percorso di ascolto e confronto con la base cercando, per quello che potevamo, di garantire coesione in una comunità particolarmente disorientata. La richiesta unanime che gli iscritti e gli elettori esprimono a chiare lettere è di non essere più spettatori di scelte assunte ovunque fuorché nei luoghi deputati: la richiesta è che il PD parli ad una voce sola, dopo aver trovato una linea comune.
I nostri iscritti sono stanchi delle divisioni, dei litigi, delle forzature e pur nella pluralità di opinioni, come è giuston che sia in una comunità democratica, è trasversale il rifiuto di logiche che ricordano il “Tanto peggio, tanto meglio”. Bene il confronto, ma nelle sedi opportune per poi spendersi in una progettualità comune.

La situazione nazionale è molto delicata e a nessuno sfugge la complessità in cui ci troviamo. Il lavoro del segretario reggente Martina stava dando risultati positivi, tra cui l’importante novità richiesta a gran voce dalla base di una consultazione degli iscritti su qualsiasi ipotesi in campo, che fosse l’opposizione o il dialogo, per il futuro governo. Disperdere ora questo impegno è un errore che potrebbe costarci molto, oltre a portare il Paese verso nuove elezioni preludio di nuove incertezze e di una instabilità duratura che non tarderebbe a causare danni gravi dopo questi anni di sforzi positivi per il rilancio dell’Italia.
Se c’è una parte della dirigenza che non se ne accorge ancora lo vogliamo dire chiaramente noi: nei territori solo la presenza viva di circoli e di un partito organizzato consente di contenere la confusione e il disorientamento che regna sovrano nel nostro elettorato.

È giusto avere rispetto quindi dei ruoli e degli spazi di confronto del nostro partito, a Padova, Vicenza, Treviso, come a Roma e discutere nelle sedi appropriate che sono poi anche le sedi in cui si deve decidere, insieme, come una comunità unita e consapevole.

Vittorio Ivis
Seg. Prov. Padova

Chiara Luisetto
Seg. Prov. Vicenza

Giovanni Zorzi
Seg. Prov. Treviso

Giuseppe Traniello
Seg. Prov. Rovigo