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LE PROPOSTE DEL PARTITO DEMOCRATICO PER RAFFORZARE I SERVIZI PUBBLICI SUL TERRITORIO E RIORDINARE LE PARTECIPAZIONI DEI COMUNI NEL QUADRO DELLA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE “MADIA”

Rovigo 14 marzo 2016 – Le prossime modifiche degli assetti istituzionali locali, in particolare a seguito della futura e definitiva soppressione delle Province, incideranno profondamente sul ruolo del Comune di Rovigo che si troverà o davanti all’opportunità di essere il punto di riferimento politico e istituzionale di un’Area Vasta che potrebbe comprendere il Polesine e le realtà territoriali venete con esso confinanti oppure di essere ridimensionato a una realtà periferica, scarsamente significativa nello scenario veneto.

Un ruolo forte di Rovigo potrà contribuire a mantenere coesa la comunità polesana, che presenta caratteristiche di maggiore fragilità rispetto al resto del Veneto; Rovigo perno di una rete di città che cooperano nella nuova Area Vasta è una prospettiva concretamente realizzabile.

E’ necessario affrontare con decisione questo scenario elaborando una politica in grado di perseguire quest’obiettivo strategico per Rovigo e per il Polesine, costruendo processi aggregativi nelle iniziative tra le amministrazioni locali, per favorire anche quelli di integrazione formale quali le fusioni tra i Comuni; altro fronte cruciale è il rafforzamento dei servizi pubblici, da quelli di diramazione statale e regionale a quelli socio-sanitari, da quelli formativi e culturali alle utilities. Il Polesine deve difendere le proprie prerogative e valorizzare le proprie peculiarità: meglio di quanto fatto in passato, esprimendo un maggior peso politico specifico. Lo “spezzatino” dei servizi e le ipotesi di accorpamento e subordinazione alle realtà territoriali limitrofe vanno prevenuti favorendo contesti nuovi.

In una fase di profonde riforme, di repentine innovazioni, di scenari originali, come quello della macroregione del Nordest in un’Europa più coesa politicamente o come quello della nascita delle Aree Vaste quale livello istituzionale intermedio fra la Regione ed i Comuni, il Polesine non può attardarsi a guardare indietro ma deve mettere in campo uno spirito nuovo e la volontà di crescere davvero, facendo tesoro delle proprie specificità culturali, ambientali ed economiche.

Un primo tassello importante è la nascita della più grande azienda veneta del servizio idrico, integrando Polesine Acque Spa e Centro Veneto Servizi Spa: il nuovo gestore dell’acqua arriverebbe infatti a servire 500.000 abitanti in 111 Comuni, con un fatturato annuo di circa 90 milioni di euro ed oltre 300 lavoratori alle proprie dipendenze. Diventeremmo punto di riferimento dentro la rete regionale di Viveracqua, nonché precursori della creazione di un polo veneto delle utilities, che non può passare per Veneto Sviluppo, come proposto dal Presidente della Regione Zaia (rispolverando una vecchia idea di Galan), in quanto deve incardinarsi in una filiera industriale efficiente dei servizi pubblici locali, facente leva su società operative, dotate di reale know-how e di spessore industriale, in grado di essere volano economico solido per l’indotto imprenditoriale privato del settore.

All’interno di questo contesto sarebbe assurdo mettere in discussione la realtà di Ecoambiente Srl e la gestione su base provinciale del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani; va sicuramente perseguito un riequilibrio delle quote sociali fra il Comune di Rovigo e gli altri Comuni polesani, nell’ambito della fusione fra Consorzio RSU ed Ecoambiente, ma dentro un disegno di coesione territoriale e di scala gestionale quanto meno provinciale, per essere pronti alle dinamiche future di Area Vasta.

Dentro la cornice della Riforma della pubblica amministrazione “Madia” va accettata la sfida di attori pubblici che si concentrano nella buona gestione dei servizi di interesse generale, liberalizzando invece i servizi a mercato; in quest’ottica è giunto il momento di ridefinire la mission di ASM Rovigo Spa, prevedendo:

  • la prosecuzione dei servizi cimiteriali e di illuminazione votiva, dei servizi attinenti a pubblicità e pubbliche affissioni, della gestione dei parcheggi (con l’incorporazione di Rotonda Park srl);
  • la scissione del ramo d’azienda “gestione calore” in una newco detenuta dal Comune di Rovigo, per dare luogo, successivamente, ad una ESCO da aprire ad un partner privato al fine di procedere alla completa riqualificazione energetica del Comune di Rovigo e degli altri Comuni Polesani impegnati nell’attuazione dei PAES (piani d’azione per l’energia sostenibile), anche accedendo a finanziamenti UE;
  • l’esternalizzazione del servizio “verde pubblico”;
  • la dismissione (in attuazione della Riforma Madia) delle partecipazioni detenute in ASM SET srl, Arcobaleno srl, Polesine TLC srl, ASM Onoranze Funebri srl, investendo le valorizzazioni economiche ottenibili (circa 5 milioni di euro) nell’ampliamento della partecipazione in ASCOPIAVE e nel sostegno al piano di riqualificazione energetica delle scuole e degli altri immobili di proprietà del Comune di Rovigo, creando una nuova filiera occupazionale per i giovani;
  • l’apertura ai privati delle farmacie comunali, anche per una parte maggioritaria del capitale sociale, per aumentarne l’efficienza e la redditività, pur salvaguardando i posti di lavoro e la funzione sociale del servizio in tutto il territorio comunale, frazioni incluse.

Nel campo delle attività strumentali svolte per i Comuni, va ridefinito il ruolo di due soggetti: AS2 Srl e CONSVIPO; la prima deve assumere un ruolo sempre più marcato per sburocratizzare, semplificare, digitalizzare la pubblica amministrazione, avvicinandola alle esigenze dei cittadini; partendo dalla gestione delle attività “core” di sportello, di servizi informatici, di recupero evasione dei tributi locali, la sfida per AS2 sarà sempre più quella di ampliare la gamma di attività e la platea dei soci, contenendo i costi operativi per i Comuni a prezzi di mercato; il CONSVIPO, in un’ottica di Area Vasta, va trasformato in agenzia di sviluppo economico, da gestire in forma manageriale, con costi autofinanziati dalle proprie attività e progettualità e quindi non più a carico della collettività, favorendo così l’ingresso di nuovi Comuni e delle Camere di Commercio nella compagine sociale.

Una terra ricca d’acqua come il Polesine non può disimpegnarsi dall’obiettivo di sfruttare maggiormente la navigabilità dei fiumi per favorire l’intermodalità del trasporto delle merci e ridurne l’impatto inquinante, valorizzando l’idrovia padana: con questa finalità l’Interporto di Rovigo va salvaguardato e rilanciato, integrandolo, anche a livello societario, con l’Interporto di Verona.

L’Università è strategica non solo per Rovigo ma anche per tutto il Polesine. Non investire in modo forte e deciso sull’Università significherebbe esporre la comunità ad un impoverimento culturale e diradare le opportunità di innovazione economica e sociale per il territorio. Per questi motivi sarà necessario puntare alla creazione di Facoltà vere e proprie, legate alle peculiarità territoriali, e collocare le strutture amministrative e didattiche nel centro di Rovigo, rendendo subito disponibile Palazzo Angeli e recuperando l’area dell’ex caserma Sivestri. Il CENSER andrà valorizzato, in collegamento al polo universitario, come incubatore di start-up e promotore di innovazione.

Nel campo dei servizi sociali e nell’ambito della riforma regionale delle IPAB, l’IRAS è chiamata a svolgere un ruolo di raccordo e coordinamento delle altre analoghe strutture pubbliche operanti nel territorio provinciale, ampliando la gamma delle prestazioni nell’ottica del potenziamento dei servizi socio-assistenziali a livello territoriale.