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MA CHE FINE HA FATTO L’AGENDA SMART CITY ROVIGO

 

 

ROMA 17/03/2016 –

Dopo l’impietoso giudizio dello Smart city index, il parlamentare Diego Crivellari chiede all’amministrazione cittadina di battere un colpo: <ospitiamo incubatori d’impresa per l’innovazione tecnologica e tutto il resto rimane fermo al palo>.

<Ma che fine ha fatto l’agenda per Rovigo smart city?  Ospitiamo incubatori d’impresa per l’innovazione tecnologica e tutto il resto rimane fermo al palo. L’amministrazione locale batta un colpo se ancora presente sull’argomento>. Il parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari striglia il Comune di Rovigo dopo l’impietoso giudizio dello “Smart city index 2016” redatto dalla multinazionale Ernst&Young che ha posizionato negli ultimi posti il capoluogo polesano.

<All’inizio dello scorso anno – ha continuato Crivellari – personalmente mi ero impegnato per lanciare una discussione ed approfondire appunto le proposte concrete per costruire una vera smart city a Rovigo, dove la propensione all’innovazione tecnologica, ecosostenibile, fosse collegata alla mobilità efficiente e soprattutto capace di inclusione sociale e di rendere più comunità la realtà urbana cittadina. Abbiamo avuto il contributo di universitari, ricercatori, amministratori e tecnici del settore – che ci hanno consegnato le loro buone pratiche e gli esempi di come costruire una smart city. In quegli appuntamenti era emersa la necessità di scrivere un’agenda per candidare Rovigo a trasformarsi in città intelligente. Fino ad oggi Rovigo non ha certo brillato d’iniziative per ambire a tale ruolo, e le timide iniziative di qualche amministrazione del passato non hanno trovato mai una loro conclusione. Oggi siamo come hanno titolato i giornali “fermi al palo”, anzi nulla si è mai mosso. La città deve cambiare passo perché solo attraverso l’innovazione è possibile nel momento attuale generare nuove possibilità economiche e di reddito per la cittadinanza. Mi auguro che la pessima posizione guadagnata da Rovigo nello Smart city index 2016, faccia riflettere gli amministratori locali – ha concluso Crivellari – e che su nuove basi si possa pensare ad un futuro integrato tra mobilità urbana intelligente, ecosostenibilità, propensione all’utilizzo di tecnologia digitale per una maggior fruizione dei servizi oltre che della possibilità di avere nuovi strumenti che promuovano l’inclusione sociale: oggi Rovigo è in una solitudine poco smart>