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Sul referendum di Belluno Zaia mostra il volto centralista della Regione. Adesso capiamo perché non applica la legge 25 sull’autonomia

20 luglio 2017 – Gli ostacoli che Zaia sta mettendo al referendum per l’autonomia di Belluno, mostrano ancora una volta il vero volto della Regione.

“Gli ostacoli che Zaia sta mettendo al referendum per l’autonomia di Belluno, al di là delle frasi di circostanza, mostrano ancora una volta il vero volto della Regione: assolutamente centralista e poco disposta ad ascoltare i territori”. Il consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin risponde a distanza alle dichiarazioni del governatore a proposito della consultazione decisa da Palazzo Piloni da svolgersi, in teoria, il 22 ottobre.

“Adesso si capisce come mai la Regione non abbia mai dato attuazione all’autonomia prevista dall’articolo 15 comma 5 dello Statuto e dalla legge regionale 25 del 2014, garantendo alla Provincia di Belluno le risorse necessarie all’esercizio delle funzioni, a partire dalla caccia e dalla pesca. Un’ostilità che trova conferma con quanto accaduto ieri in Terza commissione, con l’approvazione da parte della maggioranza del Pdl 250 sulla caccia con cui Palazzo Balbi centralizza tutte le competenze sulla caccia che facevano capo alle Province, fregandosene della specificità di Belluno, nonostante sia messa nero su bianco nello Statuto. Appare risibile lo zelo di Zaia che sottolinea ‘la necessità che la consultazione popolare sia compatibile con tutta la normativa esistente’ e di non dover giustificare eventuali spese aggiuntive alle Corte dei Conti, quando poi non si preoccupa minimamente di buttare 14 milioni per un referendum, quello sì assolutamente inutile l’ha ribadito anche la Corte Costituzionale, sull’autonomia del Veneto”.